domenica 1 giugno 2014

Capolinea


Il momento della chiusura di questa avventura del Progetto Awalé è arrivato. L'idea iniziale era di stare a Ngaoundéré per pochi mesi; alla fine il viaggio è durato tutto l'anno scolastico. La decisione di prolungare è maturata fin dalle prime settimane qui al Cefem: è bastato vivere la quotidianità per capire che l'esperienza avrebbe avuto un senso compiuto solo se vissuta nella sua completezza.

Ho provato in questi mesi a raccontare la mia vita qui; certo non è stato facile e non è stato nemmeno possibile mettere tutto per iscritto.
La delicatezza delle situazioni affrontate non era sempre adatta a essere pubblicata in un blog di questo tipo; resta importante dire che è stato un bene per suor Adriana di avere un po' di compagnia in più quest'anno; è stata perciò una fortuna fare questo viaggio insieme a Elisa, cooperante anche lei giunta qui a tempo per così dire "indeterminato", e anche lei di partenza alla fine dell'anno scolastico.

Sarà dura salutare le bimbe e ragazze del Cefem, lo faremo augurandoci che per l'anno prossimo suor Adriana trovi un'altra persona in grado di gestirne le attività al foyer e di accompagnarle nella crescita. Per il momento ancora non si sa chi ricoprirà questo indispensabile ruolo l'anno venturo.
La scuola Sant'Angela Merici fortunatamente gode di più stabilità, dato che sul posto ci sarà ancora suor Claudine Marie, con la quale abbiamo lavorato a lungo, duramente, ma sempre in un ambiente di serenità e collaborazione.

La speranza è che presto il Progetto Awalé possa tornare a Ngaoundéré e far conoscere questa bella realtà attraverso un blog che per un anno è stato piacevole ravvivare,

un fortissimo abbraccio,

Gabriele


mercoledì 21 maggio 2014

Congratulazioni!


Buonasera a tutti,

le congratulazioni sono tutte per le alunne della Sant'Angela Merici, le alunne dell'ultimo anno per la precisione, ma andiamo con ordine.
La settimana scorsa si sono svolte le prove principali per l'ammissione ai diversi istituti superiori. La scuola Sant'Angela si è fatta valere con 77 studentesse ammesse su 88 (qui sotto un momento di gioia improvvisata nella direzione). Non inganni il fatto che si tratti di una scuola primaria: in Camerun non si promuove facilmente. Un preside ci ha addirittura detto che ci sono scuole primarie delle quali sono stati respinti tutti gli aspiranti.
La percentuale è davvero lusinghiera e fare il giro delle scuole secondarie per gli scrutini è stato davvero gratificante.

Gli esami non sono ancora finiti, perciò in bocca al lupo a tutte, sia a chi partirà che a chi resterà per un anno ancora;

un abbraccio,

Gabriele

mercoledì 14 maggio 2014

La salute prima di tutto

Buonasera a tutti,

nelle scorse settimane si sono svolte diverse attività alla scuola, tutte in qualche modo attinenti alla salute.

Un gruppo di specializzande infermiere ha fatto conoscere alle classi più grandi (Cm1 e Cm2) i migliori accorgimenti per la prevenzione del colera; in sostanza si è trattato di un corso di educazione all'igiene, magari diverso da quelli fatti durante le scorse edizioni del progetto Awalé, ma ugualmente importante per la prevenzione verso una delle malattie infettive più frequenti qua in Camerun.
Oltre all'aspetto della prevenzione in sé, un altro scopo di questi seminari è quello di responsabilizzare i bambini (e di riflesso, si spera, le famiglie) e far uscire la malattia dall'ambito degli eventi incontrollabili, i quali vanno dalla banale fatalità fino alla stregoneria.

Un'iniziativa che invece ha riguardato tutta la scuola è la campagna nazionale di profilassi contro alcuni tipi di infezioni intestinali; profilassi attuata tramite la distribuzione di farmaci, inviati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.

La campagna ha certo la sua utilità, ma qualche perplessità sorge sulla tempistica: ad esempio perché somministrare dei farmaci così pesanti a degli alunni che proprio in questo periodo sono impegnati con gli esami per l'ammissione al corso di studi successivo?
Il vostro papa-nasara comunque ha svolto il suo dovere di smistamento compresse e rendiconto finale: dopo qualche viaggio di troppo all'Inspection (una sorta di Provveditorato agli studi) anche questo compito è stato portato a termine.

Un abbraccio,

Gabriele

domenica 27 aprile 2014

Tempo d'esami

Ciao a tutti,
la fine dell'anno scolastico si avvicina; sembra passato un attimo dall'inizio delle lezioni, dal vedere la scuola e il foyer riempirsi di attività, e invece si avvicina il momento dei bilanci di fine anno.
In particolare, per le alunne della Cm2 (cours moyen 2: l'ultimo anno delle elementari) ciò significa una prova d'esame dietro l'altra.

La prova di questa settimana è stata l'educazione fisica, e ha visto radunarsi al terreno del liceo di Bamyanga (a pochi km dal Cefem) le Cm2 di numerosi istituti del posto.

Un'allegria che non ci si aspetterebbe a un esame ha accompagnato la visita di incoraggiamento nostra e di Suor Claudine Marie, la direttrice della scuola.

A presto, un abbraccio;

Gabriele

lunedì 21 aprile 2014

Gita di Pasquetta

Esatto; questa è la tradizionale gita fuoriporta del lunedì dopo Pasqua qui in Camerun: un giorno di scuola che di straordinario ha solo il fatto di rappresentare il rientro dopo un paio di settimane di vacanza.

Nonostante il ritardo, tanti auguri a tutti quanti: a suor Adriana, alle ragazze del foyer, alle alunne della scuola e a voi affezionati lettori.
Un abbraccio da una sempre più piovosa Ngaoundéré,

Gabriele

domenica 6 aprile 2014

Calma piatta

Buongiorno a tutti,

dopo qualche giorno di latitanza torno nel blog e mi accorgo del picco di visite ricevuto ieri; ma come, non scrivo da più di una settimana e all'improvviso i miei lettori cercano novità? Poi penso a come il Camerun abbia all'improvviso fatto parlare di sé in Italia, e così mi accorgo che è il caso di aggiornare.

Tranquillizziamoci subito: io mi trovo a Ngaoundéré, tradizionalmente del "Nord" e capoluogo della regione dell'Adamaoua; 300 km verso settentrione troviamo Garoua, capoluogo del Nord; bisogna percorrerne altri 200 per raggiungere Maroua, Estremo-Nord: unica regione camerunense considerata a rischio terrorismo, ed effettivo teatro dei rapimenti di europei negli ultimi due anni, compreso, purtroppo, quello della notte tra il 4 e il 5 marzo scorsi.

Oltre alla distanza dall'Estremo-Nord (il bollino blu nella carta indica Maroua), Ngaoundéré (bollino giallo) rimane anche distante dalla frontiera con la Nigeria. Insomma mi trovo in un posto abbastanza tranquillo, afflitto da vari problemi ma per fortuna non dal terrorismo.

Qui al Cefem poi la situazione è fin troppo tranquilla: siamo all'inizio delle due settimane di congé di Pasqua e quasi tutte le ragazze del foyer rientrano a casa dai propri parenti. Qui al centro è sceso uno sgradevole silenzio, spaesante, come già avevo sentito dopo Natale e soprattutto al mio arrivo, a fine agosto.

L'idea in effetti è di fare anche io il mio breve esodo e visitare un po' il Camerun.

Non vado troppo verso Nord, promesso.

Un abbraccio,

Gabriele

mercoledì 26 marzo 2014

Straordinaria amministrazione

Buongiorno a tutti,

la vita del foyer è spesso imprevedibile e durante l'anno le ospiti si avvicendano rapidamente: alcune partono e altre arrivano, anche per periodi brevi.
È il caso di Dorkas (nella foto qua accanto insieme alla piccola Claudine): bambina orfana, adottata da una vicina di casa come propria figlia.
Per un breve periodo la madre adottiva ha dovuto lasciare la città e così suor Adriana ha accettato volentieri di tenerla al foyer per qualche settimana. Ovviamente si tratta di una situazione familiare ben nota, dato che Dorkas è alunna della scuola. In poco tempo si è adattata alla vita comunitaria, speriamo solo che non si dispiaccia di dover tornare a casa!

Una bambina che invece rimarrà a lungo è Brigitte, come vedete anche lei ben integrata nelle attività quotidiane.

L'imprevedibilità delle situazioni ha trasformato Elisa e me in guardiani del foyer per un fine-settimana. Jeannette ha pensato bene di rompersi la testa per movimentare un po' la nostra esperienza, ma niente paura: domani le saranno tolti i punti e piano piano anche i suoi capelli ricresceranno, ben nascosti sotto un opportuno foulard.
A scanso di equivoci, nella foto Jeannette è quella con il foulard azzurro. Le mancano le treccine, ma non il sorriso.

Un abbraccio,

Gabriele

lunedì 17 marzo 2014

Touch-and-go a Garoua


Buonasera,

nel fine settimana appena passato ho staccato un po' dalla vita quotidiana del Cefem per compiere una piccola missione a Garoua.

Missione di breve durata ma che ha comunque richiesto un paio di giorni, vista la lunghezza del viaggio; non è la prima volta che ci avventuriamo verso Nord per conto nostro (cioè senza usare i mezzi pubblici), e ogni volta si trova qualche tratto di strada completato da una parte, e qualche cantiere fresco di apertura dall'altra.
Chi ci legge dalla Sardegna troverà in ciò un'analogia con la Carlo Felice; le strade del Camerun conservano però sempre qualche amenità che alle nostre latitudini è meno frequente (foto a lato).
Fortunatamente, come potete vedere qui sotto, in quanto ad autista eravamo in ottime mani.

Marzo è un mese terribile a Garoua, città accogliente e ordinata, ma un'autentica fornace in questo periodo. Sicuramente torneremo il mese prossimo, giusto per prendere un'altra razione di 40 gradi all'ombra, se saremo fortunati.

Per questa volta ho lasciato suor Adriana a Ngaoundéré, a prendersi cura degli ospiti del foyer, umani e non.

 Un abbraccio,

Gabriele

lunedì 10 marzo 2014

Un grigio pellegrinaggio

Buongiorno a tutti,


ieri Marza, zona periferica e rurale ai margini della città, è diventata all'improvviso il centro della vita pubblica di Ngaoundéré: per la prima domenica di quaresima tutti i cattolici si sono recati in pellegrinaggio al santuario mariano in costruzione e hanno assistito alla messa solenne presieduta dal vescovo; una messa lunga anche per i parametri locali. Il tempo ha dato una mano a tutti i pellegrini: per buona parte della mattinata il cielo era grigio e coperto, ma al ritorno il
sole del mezzogiorno africano non ha dato scampo a nessuno.

Approfitto dell'occasione per mostrarvi una delle iniziative di suor Adriana nel quartiere: le "casette". La casa che vedete qua sotto in foto ospita gratuitamente delle famiglie realmente bisognose di un'abitazione.
Il terreno adiacente permetterebbe di costruirne altre; questo aiuterebbe molto il Cefem, soprattutto per trovare un tetto provvisorio alle ragazze che, per limiti di età, sarebbe più ragionevole che cominciassero a lasciare il foyer e costruirsi una vita al di fuori di esso, una vita propria insomma.

Al momento in uno dei tre piccoli appartementini risiede una madre con i suoi 3 figli; suor Adriana era disponibile a ospitare due delle bambine (alunne della scuola tra l'altro) al foyer, ma la madre ha preferito tenerle con sé; e così la famigliola vive comodamente in uno spazio che, sinceramente, troverei stretto per me solo.

Il Camerun è anche questo. Un abbraccio,

Gabriele

venerdì 7 marzo 2014

Dove eravamo rimasti?

Buonasera a tutti,

il blog è fermo da quasi un mese, ma nel frattempo le attività al Cefem non si sono certo fermate.

Febbraio è stato un mese un po' particolare, difficile da raccontare: il defilé della festa della gioventù è stato solo il primo di una serie di altri eventi che hanno riguardato le alunne della scuola e i bambini della maternelle; eventi che però mi hanno visto partecipare solo come autista (con tutti gli eccessi che questo mestiere comporta in Camerun).

Le lezioni di informatica si sono diradate in questo strano mese, più spesso ho lavorato in direzione come compilatore di moduli; per cui cercate di capirmi e scusarmi se ho avuto poche energie per il blog.

Da uno sgabuzzino del Cefem ho riesumato un telescopio che, contro ogni previsione iniziale, ha permesso qualche osservazione soddisfacente. Anche i lavori nella sala Montessori sono andati avanti: ora il posto è in ordine e si è passati alla fase di realizzazione di nuovo materiale. L'obiettivo è di poter utilizzare l'anno prossimo un'aula completa e funzionale.

Domani è l'8 marzo, altro giorno di festa tanto per cambiare; ma come avete visto, le occasioni di lavoro non sono mai mancate.

A presto, un abbraccio,

Gabriele


martedì 11 febbraio 2014

Journée de la jeunesse

Buonasera caro pubblico;


alla fine è arrivata: 11 febbraio, giornata della gioventù, gran parata di tutte le scuole della città più l'università, per un totale di oltre 160 delegazioni.

Caldo, polvere ma anche tanta vita e colori.
Gli eventi festivi in Camerun danno sempre l'impressione di vivere in una continua altalena tra una forte spontaneità, naturale nella gente, e i tentativi di incanalarne la vitalità dentro strutture organizzate rigidamente. 

È così che l'aspetto marziale della sfilata convive con le sensazioni realmente percepite. Spero che le foto aiutino a trasmetterle.

Inoltre ho saggiamente cercato di essere in piazza il più tardi possibile, per lo meno per evitare il protocollo iniziale.
Ciò non mi ha impedito di salutare le bambine della scuola Sant'Angela Merici (praticamente tutte mie alunne tra l'altro) e accompagnarle per parte del loro defilé, salvo cedere per sfinimento: marciavano davvero troppo veloci!



Buona gioventù a tutti, un abbraccio,

Gabriele

lunedì 10 febbraio 2014

Visita al lamidato


Ciao a tutti,

sabato abbiamo visitato il Lamidato di Ngaoundéré: il complesso abitativo che ospita il lamido, la sua vasta famiglia e i servitori.
Potendo vantare conoscenze influenti non siamo entrati come semplici visitatori stranieri; tuttavia il gineceo è rimasto per me un'area inaccesibile.
La mia visita è durata grosso modo un quarto d'ora, lascio così la parola a Elisa, che in quanto donna ha potuto superare quella barriera che separa il turista dall'ospite d'onore.

Un abbraccio,

Gabriele










Salutato Gabri ci siamo introdotti nel quartiere delle donne, accompagnati da una delle figlie maggiori dello chef. Qui le sette mogli convivono con le loro "co-spose" e i loro numerosi figli.

Nel passaggio tra i due quartieri, separati dalla stalla, si percepisce una differenza notevole. Entrando si ha la sensazione di essere in un qualsiasi villaggio: povertà e "disordine" prevalgono su quel senso di ordine e ricchezza che vige nella chefferie.
Al nostro arrivo siamo state acolte dalla quarta sposa e dal nuovo arrivato: il piccolo principe Issac.

Abbiamo trascorso la giornata nel suo appartamento, tra le visite delle altre spose e dei bambini; mangiando, chiacchierando e conoscendo un po' da vicino i misteri della vita da regina.

Ciao,

Elisa

martedì 4 febbraio 2014

La Terra dei Fuochi


Ciao a tutti,

con la fine delle piogge è iniziata la stagione dei fuochi a Ngaoundéré. Fuochi più o meno controllati che cambiano il paesaggio: l'erba alta, cresciuta nei mesi umidi e ormai ingiallita, libera alla vista sentieri e scorciatoie tra una strada e l'altra; i feux de brousse illuminano soprattutto le notti di dicembre, il primo mese veramente secco.
Anche l'area accanto ai banani (vedi post del 19 ottobre 2013) ha ricevuto lo stesso trattamento, basta fare un piccolo confronto tra le foto prese in due momenti diversi: ora dal bananeto si vede la strada e ci si rende meglio conto delle dimensioni del terreno.


Capita poi che durante la notte si ravvivino all'improvviso le fiamme dell'immondezzaio del Cefem (una buca nel terreno, fastidiosamente vicina alla mia stanza tra l'altro). Evidentemente il fuoco era già acceso sotto le ceneri e ad un certo punto ha trovato uno sfogo. Ancora non siamo riusciti a dotarci di un termovalorizzatore, e siamo un po' indietro anche con il riciclaggio.

Preoccupato dalle fiamme, chiedo a una ragazza del foyer se sia normale tutto ciò, per me l'incendio è pur sempre un reato; ne nasce un breve dialogo esilarante, più o meno così:
 
Ragazza. "davvero si può finire in carcere per aver acceso un fuoco?"
Io. "questo fuoco non è controllato, in Italia ti potrebbero multare o anche arestare"
R. "qua no... da noi c'è la democrazia"

Poi viene fornita un'interpretazione più precisa: "se ti scappa brucia casa tua, mica casa degli altri".

Amen

un abbraccio,

Gabriele
anche Cariño osserva preoccupato il fuoco