martedì 4 febbraio 2014

La Terra dei Fuochi


Ciao a tutti,

con la fine delle piogge è iniziata la stagione dei fuochi a Ngaoundéré. Fuochi più o meno controllati che cambiano il paesaggio: l'erba alta, cresciuta nei mesi umidi e ormai ingiallita, libera alla vista sentieri e scorciatoie tra una strada e l'altra; i feux de brousse illuminano soprattutto le notti di dicembre, il primo mese veramente secco.
Anche l'area accanto ai banani (vedi post del 19 ottobre 2013) ha ricevuto lo stesso trattamento, basta fare un piccolo confronto tra le foto prese in due momenti diversi: ora dal bananeto si vede la strada e ci si rende meglio conto delle dimensioni del terreno.


Capita poi che durante la notte si ravvivino all'improvviso le fiamme dell'immondezzaio del Cefem (una buca nel terreno, fastidiosamente vicina alla mia stanza tra l'altro). Evidentemente il fuoco era già acceso sotto le ceneri e ad un certo punto ha trovato uno sfogo. Ancora non siamo riusciti a dotarci di un termovalorizzatore, e siamo un po' indietro anche con il riciclaggio.

Preoccupato dalle fiamme, chiedo a una ragazza del foyer se sia normale tutto ciò, per me l'incendio è pur sempre un reato; ne nasce un breve dialogo esilarante, più o meno così:
 
Ragazza. "davvero si può finire in carcere per aver acceso un fuoco?"
Io. "questo fuoco non è controllato, in Italia ti potrebbero multare o anche arestare"
R. "qua no... da noi c'è la democrazia"

Poi viene fornita un'interpretazione più precisa: "se ti scappa brucia casa tua, mica casa degli altri".

Amen

un abbraccio,

Gabriele
anche Cariño osserva preoccupato il fuoco

1 commento:

  1. Ciao Gabriele,
    è un pò che non commento i tuoi reportage ma li leggo sempre con grande interesse e "avidità": è un pò come essere li. Grazie e un abbraccio a tutti, in particolare a Suor Adriana: ci manca.
    Roberto e Antonella

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