venerdì 31 gennaio 2014

un Paese in divisa da parata


Tutta la vita pubblica qua a Ngaoundéré, come forse nel resto del Paese, si svolge su due piani: quello civile e quello tradizionale.
Nella stessa amministrazione, le autorità a noi più familiari coesistono con il lamido e con i chef locali. Se si è ammalati ci si può rivolgere agli ospedali o, se si ha abbastanza fiducia, ai marabout. Ovviamente il panorama delle feste è ancora più variegato, dato che troviamo festività tradizionali (come la Fantàsia), religiose e civili.

Verrebbe da pensare che le festività civili siano le meno interessanti di tutte. In effetti è proprio così, a meno che non si abbia un gusto particolare per la pratica della sfilata, del défilé.

Ho già parlato della festa degli insegnanti di inizio ottobre, e della parata degli insegnanti stessi di fronte alle autorità; tra poco, l'11 febbraio, sarà la festa della gioventù, e dalle premesse sembra che ci aspetti una sfilata ancora più consistente sulla stessa piazza. Stavolta i protagonisti saranno gli alunni delle scuole, tutti nella propria divisa e tutti da bravi soldatini a passo di marcia, e il tutto, ci scommetto, dopo ampollosi discorsi da parte delle autorità.
Ecco il gusto camerunense delle feste civili.
In questi giorni sono insegnante di informatica solo a mezzo servizio, dato che a partire da una certa ora scattano le prove per la parata militare, come testimoniano le foto.

Una classe ha tentato l'insubordinazione e si è presentata alla spicciolata davanti alla sala computer e alla biblioteca, attività svolte da me ed Elisa rispettivamente, agli orari convenuti; una delegata delle alunne avrebbe persino dichiarato di venire a scuola "per imparare, non per sfilare".
La disubbidienza è durata poco ma, posso dirlo? Mi ha fatto anche moltissimo piacere.

Tempo di rompere le righe, un abbraccio,

Gabriele

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