Tutta la vita pubblica qua a
Ngaoundéré, come forse nel resto del Paese, si svolge su due piani:
quello civile e quello tradizionale.
Nella stessa amministrazione, le
autorità a noi più familiari coesistono con il lamido e con i chef locali. Se si è ammalati ci si può rivolgere agli ospedali o, se si
ha abbastanza fiducia, ai marabout. Ovviamente il panorama delle
feste è ancora più variegato, dato che troviamo festività
tradizionali (come la Fantàsia), religiose e civili.
Verrebbe da pensare che le festività
civili siano le meno interessanti di tutte. In effetti è proprio
così, a meno che non si abbia un gusto particolare per la pratica
della sfilata, del défilé.
Ho già parlato della festa degli
insegnanti di inizio ottobre, e della parata degli insegnanti stessi
di fronte alle autorità; tra poco, l'11 febbraio, sarà la festa
della gioventù, e dalle premesse sembra che ci aspetti una sfilata
ancora più consistente sulla stessa piazza. Stavolta i protagonisti
saranno gli alunni delle scuole, tutti nella propria divisa e tutti
da bravi soldatini a passo di marcia, e il tutto, ci scommetto, dopo
ampollosi discorsi da parte delle autorità.
Ecco il gusto
camerunense delle feste civili.
In questi giorni sono insegnante di
informatica solo a mezzo servizio, dato che a partire da una certa
ora scattano le prove per la parata militare, come testimoniano le foto.
Una classe ha tentato
l'insubordinazione e si è presentata alla spicciolata davanti alla
sala computer e alla biblioteca, attività svolte da me ed Elisa rispettivamente,
agli orari convenuti; una delegata delle alunne avrebbe persino dichiarato di venire a scuola "per
imparare, non per sfilare".
La disubbidienza è durata poco ma, posso dirlo? Mi ha fatto anche moltissimo piacere.
Tempo di rompere le righe, un
abbraccio,
Gabriele
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