martedì 11 febbraio 2014

Journée de la jeunesse

Buonasera caro pubblico;


alla fine è arrivata: 11 febbraio, giornata della gioventù, gran parata di tutte le scuole della città più l'università, per un totale di oltre 160 delegazioni.

Caldo, polvere ma anche tanta vita e colori.
Gli eventi festivi in Camerun danno sempre l'impressione di vivere in una continua altalena tra una forte spontaneità, naturale nella gente, e i tentativi di incanalarne la vitalità dentro strutture organizzate rigidamente. 

È così che l'aspetto marziale della sfilata convive con le sensazioni realmente percepite. Spero che le foto aiutino a trasmetterle.

Inoltre ho saggiamente cercato di essere in piazza il più tardi possibile, per lo meno per evitare il protocollo iniziale.
Ciò non mi ha impedito di salutare le bambine della scuola Sant'Angela Merici (praticamente tutte mie alunne tra l'altro) e accompagnarle per parte del loro defilé, salvo cedere per sfinimento: marciavano davvero troppo veloci!



Buona gioventù a tutti, un abbraccio,

Gabriele

lunedì 10 febbraio 2014

Visita al lamidato


Ciao a tutti,

sabato abbiamo visitato il Lamidato di Ngaoundéré: il complesso abitativo che ospita il lamido, la sua vasta famiglia e i servitori.
Potendo vantare conoscenze influenti non siamo entrati come semplici visitatori stranieri; tuttavia il gineceo è rimasto per me un'area inaccesibile.
La mia visita è durata grosso modo un quarto d'ora, lascio così la parola a Elisa, che in quanto donna ha potuto superare quella barriera che separa il turista dall'ospite d'onore.

Un abbraccio,

Gabriele










Salutato Gabri ci siamo introdotti nel quartiere delle donne, accompagnati da una delle figlie maggiori dello chef. Qui le sette mogli convivono con le loro "co-spose" e i loro numerosi figli.

Nel passaggio tra i due quartieri, separati dalla stalla, si percepisce una differenza notevole. Entrando si ha la sensazione di essere in un qualsiasi villaggio: povertà e "disordine" prevalgono su quel senso di ordine e ricchezza che vige nella chefferie.
Al nostro arrivo siamo state acolte dalla quarta sposa e dal nuovo arrivato: il piccolo principe Issac.

Abbiamo trascorso la giornata nel suo appartamento, tra le visite delle altre spose e dei bambini; mangiando, chiacchierando e conoscendo un po' da vicino i misteri della vita da regina.

Ciao,

Elisa

martedì 4 febbraio 2014

La Terra dei Fuochi


Ciao a tutti,

con la fine delle piogge è iniziata la stagione dei fuochi a Ngaoundéré. Fuochi più o meno controllati che cambiano il paesaggio: l'erba alta, cresciuta nei mesi umidi e ormai ingiallita, libera alla vista sentieri e scorciatoie tra una strada e l'altra; i feux de brousse illuminano soprattutto le notti di dicembre, il primo mese veramente secco.
Anche l'area accanto ai banani (vedi post del 19 ottobre 2013) ha ricevuto lo stesso trattamento, basta fare un piccolo confronto tra le foto prese in due momenti diversi: ora dal bananeto si vede la strada e ci si rende meglio conto delle dimensioni del terreno.


Capita poi che durante la notte si ravvivino all'improvviso le fiamme dell'immondezzaio del Cefem (una buca nel terreno, fastidiosamente vicina alla mia stanza tra l'altro). Evidentemente il fuoco era già acceso sotto le ceneri e ad un certo punto ha trovato uno sfogo. Ancora non siamo riusciti a dotarci di un termovalorizzatore, e siamo un po' indietro anche con il riciclaggio.

Preoccupato dalle fiamme, chiedo a una ragazza del foyer se sia normale tutto ciò, per me l'incendio è pur sempre un reato; ne nasce un breve dialogo esilarante, più o meno così:
 
Ragazza. "davvero si può finire in carcere per aver acceso un fuoco?"
Io. "questo fuoco non è controllato, in Italia ti potrebbero multare o anche arestare"
R. "qua no... da noi c'è la democrazia"

Poi viene fornita un'interpretazione più precisa: "se ti scappa brucia casa tua, mica casa degli altri".

Amen

un abbraccio,

Gabriele
anche Cariño osserva preoccupato il fuoco